
La legge Zan, approvata dalla Camera nel Novembre 2020 con 265 voti favorevoli e 193 contrari, sta aspettando la discussione in Senato.
La Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia ne hanno bloccato la discussione, definendola “non prioritaria” rispetto all’emergenza sanitaria che il nostro Paese sta vivendo. Dichiarazione che ha mobilitato l’opinione pubblica attirando le critiche di molti artisti tra i quali Elodie, Fedez, Mahmood e Michele Bravi.
Cos’è la legge Zan?
Il DDL Zan è un disegno di legge che prende il nome da Alessandro
Zan: politico del PD ed attivista LGBTQ+ Il suo scopo è quello di contrastare e
punire atti di discriminazione o di violenza basati sull’identità di genere,
l’orientamento sessuale e la disabilità.
Un mezzo normativo fondamentale atto a rafforzare le disposizioni già trattate
nella legge Mancino n.25/1993 riguardante proprio discriminazioni razziali,
etniche e religiose.
Un atto dovuto, quindi, secondo buona parte dell’opinione pubblica specie a
fronte di quegli episodi di violenza a discapito di membri della comunità LBTQ+
che ancora persistono, saltando spesso sotto i riflettori della cronaca
nazionale, nonostante un’opera di sensibilizzazione ormai da anni sempre più
pervasiva.
Cosa prevede la legge Zan?
Il
provvedimento normativizza pene per tutti coloro che si rendano responsabili di
atti discriminatori mossi da omofobia, misoginia ed omotransfobia.
Le pene indicate vanno dalla reclusione fino ad un anno e sei mesi (multa fino
a 6.000 euro), per chiunque commetta o istighi atti discriminatori, alla la reclusione
dai sei mesi ai quattro anni per chiunque partecipi ad organizzazioni,
associazioni o movimenti indirizzati alla discriminazione e alla violenza.
La legge però non prevede solo dei castighi, bensì delle proposte per correre in aiuto alle vittime che fanno parte delle categorie sopracitate come l’istituzione, data 17 Maggio, della Giornata Nazionale contro l’omofobia e lo stanziamento di 4 milioni di euro l’anno per supportare i centri dedicati alle persone che sono bersaglio di reati di odio e discriminazione.

Il DDL Zan è liberticida?
Provvedimenti, questi, che hanno provocato l’indignazione di un centro destra che vede nella legge Zan un atto “liberticida”.
“La violenza va contrasta sempre e comunque. Ma c’è il rischio, dal nostro punto di vista, che si limiti la libertà di pensiero e di parola” afferma il leader della Lega Matteo Salvini.
In realtà la legge Zan non è rivolta a reprimere la libertà
di opinione. Non obbliga, di fatto, a cambiare la propria idea su argomenti
quali il matrimonio omosessuale o così via. E’ invece un deterrente nei
confronti di qualunque tipo di violenza su donne, uomini, gay, lesbiche,
transessuali in quanto tali, il tutto affinché venga data loro protezione e
tutela.
La legge Zan ha il compito di attuare l’uguaglianza e di sostenere la libertà
personale e l’amore in qualsiasi forma.
Cosa si dice sulla legge?
L’Italia è un paese repubblicano e la cosa migliore da fare, quando si tratta di opinioni pubbliche, è dare voce al popolo.
Il DDL Zan tocca diverse categorie sociali e, proprio per questo, abbiamo quindi deciso di ascoltare cos’hanno da dire i diretti interessati:
“Si tratta di una legge che va a tutelare le persone ed i loro diritti, come potrei essere contro?” o ancora “Inutile ribadire quanto sia necessaria e fondamentale questa legge. È la prima intersezionale, poiché tutela tutt* e contribuirebbe in maniera effettiva a rendere la società più equa […] la libertà sarebbe sempre garantita nel rispetto reciproco e sarebbero definitivamente cancellati i crimini d’odio”.
Ragazzi e ragazze, donne e uomini dai 15 ai 30 anni con idee motivate dai propri trascorsi e che, nelle loro esperienze, vedono l’importanza di uno strumento normativo come la Legge Zan. Come per tutte le questioni c’è chi è a favore e chi è contrario: il dibattito è all’ordine del giorno! La maggioranza non vede l’ora di vedere accettata la legge Zan, soprattutto i giovani che vogliono vivere in una società libera dai pregiudizi. Il futuro può essere roseo, dipende tutto da noi.
Alice Mechelli