Verso l’infrarosso ed oltre: quasi report divulgativo (Parte 2)

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La prima volta che mi raccontarono questa storia, quando sarà stato? 20 anni fa? Ricordo che rimasi sconcertato

O meglio, prima, fui entusiasta della grande manovra di salvataggio contro i nemici della nostra cara madrepatria. Ero uno studente delle medie con una passione per i racconti di guerra storici (oltre che un fesso per credere così ciecamente alle motivazioni belliche della DRO; ma me lo si perdoni come un lavaggio del cervello giovanile). 
Poi, una volta cercati i motivi tecnici e psicologici dietro il successo di quella operazione militare, venni pervaso da un intenso stupore. Dovetti camminare un po’ per la cameretta per poter pensare ancora lucidamente.
“Un giorno forse potrò vedere anche io nell’infrarosso! Come Superman! Meglio ancora un Batman che diventa Superman!”

Nelle settimane seguenti mi punzecchiai così tanto la curiosità da convincermi che in futuro sarei riuscito a vedere anche oltre l’infrarosso: raggi X, gravità e compagnia bella.
In un certo senso, pur non avendo poteri fumettistici di preveggenza, azzeccai in parte la previsione. Esamino quotidianamente lo stato dei pazienti con i raggi X ad esempio. Ma le nanoantenne del Capitano Monroe non sono ancora accessibili economicamente parlando, per non parlare poi dell’assurda regolamentazione dietro di esse. Potrei cercare nel deep web come fanno oggi i giovani ma non credo che ne valga il rischio. Di certo non voglio finire in uno di quei campi di riabilitazione tipo Cina 2020.

Di tanto in tanto, tra una pratica e l’altra, mi domando: sarà stato forse quell’episodio di stupore giovanile il primo momento decisivo per la mia attuale carriera?
Chissà. Di certo non è stato l’unico, per cui non posso dargli tutti gli onori.

Sicuramente però è il ricordo che mi ha fatto ristudiare la storia sull’invenzione delle nanoantenne.

Voi che vivete nel 2020, ancora non lo sapete ma avete la fortuna di esistere un anno dopo la prima invenzione di nanoantenne capaci di dare temporanea visione nell’infrarosso nei topi

Fu la pubblicazione del primo, cruciale, articolo che diede inizio alla corsa accademica, politica e militare, chiamata una decade più tardi “Verso l’infrarosso e oltre”. Un’ intensa ricerca non solo della visione temporanea nell’infrarosso nell’uomo, ma anche di campi magnetici e di altre forme di energia convertibili dalle nanoantenne.

Una corsa che, purtroppo, ha partorito anche mostruosità, ma quella è una storia per un altro quasi-report…

Dicevo, siete fortunati voi del 2020! Non solo siete nel boom dei meme e di Netflix, ma anche agli albori di una tecnologia che rivoluzionerà per sempre la cognizione come esseri umani.
E, come se non bastasse, oggi ve ne posso parlare in lungo e largo. Dovreste ringraziare l’amministratore della divisione scientifica, che ha accolto la mia richiesta di scrivere dei quasi-report temporali, e la settimanale ripulitura dell’atmosfera artificiale, qui, nella cupola lunare Musk12B. MA siete nel passato per cui diciamo che possiamo sorvolare i ringraziamenti.

Dicevo, vi racconterò, in poche righe, come e perché sono state inventate le prime nanoantenne per l’infrarosso per poi fantasticare sulle loro future applicazioni.

Ma prima…Curiosità: in data odierna la maggior parte dei paesi della Terra ha posto il divieto ad avere più di un gatto adulto per nucleo familiare. Inconsciamente stavano portando all’estinzione di biomassa critica di specie cruciali per l’ecosistema e quindi si è pensato a due opzioni: una legge restrittiva ma conservativa oppure ad un’eutanasia da impatto di meteorite. Gli è andata bene dai. Per i cani, nel bene e nel male, solo metà delle nazioni terrestri ha legiferato come per i felini. Per ora.

Tornando a noi. Nanoantenne per Infrarosso nei topi!!

Anno 2019, un gruppo di ricerca statunitense ed uno cinese, nonostante le tensioni dei due paesi per il dominio economico internazionale, pubblicano i risultati dei loro sforzi congiunti. Un tour de force di metodologie e competenze interdisciplinari per rispondere alle domande:
Possono dei mammiferi, topi in questo caso, vedere la luce nell’Infrarosso con delle nanoantenne? Se si, vedono bene? Riescono a distinguere forme complesse? Disturba la visione o il comportamento normale? Ci sono problemi di biocompatibilità?

SPOILER DEI RISULTATI: Non solo possono vedere nell’Infrarosso con queste nanoantenne, non solo riescono a distinguere forme complesse, non solo la visione di luce normale non è disturbata ma sono anche biocompatibili! Nessun distacco di retina, nessuna fibrosi, nessuna infiammazione. Fosse un esame universitario un professore serio direbbe “30 e Lode, e se potessi ti metterei anche di più”.

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