COVID19 – Notizie e testimonianze dall’Europa per l’Italia

0 0
Read Time:6 Minute, 38 Second

14.03.2020 – In Italia siamo in casa da quasi una settimana. Non mancano i concerti spontanei sui balconi, i cartelloni con messaggi di speranza e i messaggi in diretta a canali unificati del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che sembra aver ritrovato il carisma perduto. Intanto in Europa i nostri vicini si trovano nella situazione in cui anche noi, due settimane fa, ci siamo trovati: l’inizio del contagio. Vediamo, attraverso alcune testimonianze e riflessioni, cosa sta succedendo in alcuni stati europei.

Louvain, Belgio – Maria Pulina

Maria Pulina è una studentessa di 23 anni di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica di Louvain, in Belgio. Il 12 marzo ha registrato questo video per chiedere allo Stato belga e all’Unione Europea di agire per contrastare il COVID-19.

“Nella notte di giovedì 12 Marzo, il consiglio nazionale di sicurezza belga ha annunciato una serie di misure di restrizione importanti per contrastare la diffusione del Coronavirus. Scuole, bar, ristoranti, discoteche saranno chiuse fino al 3 aprile. Le università francofone hanno deciso di annullare i corsi in loco e di attivare i servizi di insegnamento online fino al 19 aprile. Tutte le attività culturali, sportive, folkloristiche, pubbliche o private sono annullate fino al 3 aprile. I cinema della catena Kinepolis chiudono fino al 31 marzo. I negozi che distribuiscono beni di primaria necessità (farmacie, supermercati) rimarranno aperti durante la settimana E DURANTE IL WEEKEND. L’uso dei mezzi pubblici è sconsigliato se non per viaggi indispensabili. Le aziende sono invitate ad attivare opzioni di smartworking e orari flessibili.”

Valencia, Spagna – Mattia Salvatori

Mattia Salvatori è uno studente UNITUS della LM62 curriculum Investigazioni e Sicurezza che attualmente si trova in Erasmus in Spagna

“Dall’altro ieri hanno chiuso tutti i voli da e per la Spagna. Noi Erasmus ci troviamo in una situazione per la quale chi vuole rientrare – per panico o pressione dei genitori – ha difficoltà a farlo. Sta girando una fake news, poi smentita, secondo la quale la Farnesina avrebbe organizzato voli da Madrid per l’Italia per noi studenti Erasmus. Hanno addirittura chiamato l’Unità di Crisi per avere notizie! L’unico modo per rientrare è arrivare a Barcellona, dove si prende una Grimaldi Lines per arrivare a Civitavecchia. Da lì non si sa ovviamente se si verrà messi in quarantena, avendo dovuto viaggiare insieme a persone possibilmente infette.

Da Madrid mi dicono che la gente inizia ad andarsene. Noi Erasmus italiani a Valencia siamo ancora quasi tutti qui, se ne sarà andata via una decina su un’ottantina che siamo. Sappiamo come è la situazione in Italia e sappiamo che probabilmente arriverà allo stesso modo anche qui, perciò stiamo un po’ più tranquilli. Però moltissimi studenti stranieri stanno andando nel panico e stanno tornando a casa, non sapendo come affrontare la cosa. A differenza nostra, però, loro lo possono fare!

Il governo il 12 marzo ha dichiarato l’intenzione di chiudere le Università, ma solo dal 16 marzo. La settimana prossima sarebbero comunque rimaste chiuse qui a Valencia per Las Fallas, un’importante festività cittadina. Ha raccolto qui 4 milioni di persone, e non la fermavano dal 1937 per la guerra civile! In ogni caso le scuole sono state chiuse “a tempo indeterminato”, perché non è stato dato un termine come quello del 3 aprile in Italia.

Pedro Sanchez (il Primo Ministro spagnolo, ndr.) ieri ha dichiarato lo “stato di allarme” e ha chiuso tutte le attività eccetto quelle di prima necessità.

Per quanto riguarda la coscienza sociale gli spagnoli non si stanno rendendo molto conto della situazione, un po’ come noi venti giorni fa. Fino a ieri continuavi a vedere persone al bar. Il 10 c’è stata Atalanta-Valencia qui vicino casa mia e i tifosi hanno manifestato senza alcun tipo di precauzione. L’8 marzo c’è stata la manifestazione per le donne. La Gran Vìa di Madrid era piena di persone, tutte vicinissime fra loro. Purtroppo penso che il contagio ormai sia inevitabile. Credo sia stato addirittura maggiore di quello in Italia, ma ancora non hanno fatto abbastanza tamponi! Qui sicuramente la tendenza supererà quella dell’Italia (come gli Usa).”

È notizia di oggi su El Paìs che il governo spagnolo abbia deciso di adeguarsi alle misure già prese dal nostro governo

Oxford, Regno Unito – Anonimo

Anonimo si si trova ad Oxford per il suo dottorato di ricerca.

“Io guardo principalmente la situazione in Italia e in Cina, perché da un punto di vista virale il Regno Unito è ancora allo stadio iniziale. Da un punto di vista sanitario siamo abbastanza simili, anche se l’Italia sembra avere più posti letto. In altre parole, sia io che altri stiamo cercando di capire come comportarci in base alle esperienze degli altri paesi.

Per ora stanno cancellando tutti gli eventi; la mia ragazza, che lavora qui come infermiera, mi dice che ‘L’NHS si sta preparando ad andare in guerra.’.

Detto questo, il governo è ancora indietro rispetto a quello italiano. Nelle nostre sfere si teme che a Boris [Jhonson] importi più dell’economia che delle persone. Anche io sono di questa opinione. Sono appena usciti dall’Unione Europea e quindi non possono permettersi di aumentare il debito pubblico di 20 miliardi come in Italia.”

Qui puoi trovare il video delle dichiarazioni del 12.03 di Boris Johnson, che hanno suscitato non poche controversie.

Londra, Regno Unito – Cecilia Stassi

Cecilia Stassi studia Arte Drammatica e lavora come barista a Londra, nel Regno Unito.

“In tutta onestà, sono ancora un po’ scettica riguardo alla situazione. Mi sembra ridicolo il livello d’isteria che tutto il mondo sta dimostrando di aver raggiunto. E in termini di conformazione da un punto di vista sociale, nessuno è al sicuro dal pericolo che un’ondata così forte di ansia porta con sé.

Per cui da studentessa lavoratrice all’estero, posso dire che sono arrabbiata nera.

Non solo perché la mia università ha appena comunicato la chiusura degli edifici e la sospensione delle lezioni fino a nuovo avviso, né perché il mio spettacolo di fine anno potrebbe non succedere più, né perché la mia laurea è posposta, né perché comunque devo continuare ad andare a lavoro e rischiare la mia salute perché qualche idiota ubriaco decide di sputacchiarmi addosso, né perché la mia migliore amica e coinquilina non potrebbe pagare l’affitto in caso il nostro posto di lavoro chiudesse (grazie mamma e papà), né perché il mio volo per Roma è stato cancellato, mentre quello di ritorno no, per cui non riceverò il rimborso di entrambi, né perché i miei social network sono pieni di meme e notizie vere, false, profetiche, apocalittiche, tristi, ipocrite, ma perché torno a casa e la prima cosa che faccio, prima di qualsiasi altra, è lavarmi le mani, inconsciamente, senza farci caso, e non una o due volte, ma cinque, sei, così che la pelle delle mie mani è piena di geloni, siccome secca e più sensibile al freddo.

Mettiamo in chiaro, non ho mai creduto al complottismo. Mi ha sempre affascinato il fatto che molti sono sempre portati a cercare un motivo politico dietro a tutto quello che succede, quasi maniacalmente. Ma questa volta, il dubbio è venuto anche a me: subito dopo grandi cambiamenti politici (che io ho vissuto da vicino, abitando in Inghilterra), in un’era di transizione, in cui il pianeta si sta rivoltando contro anni di sfruttamento, compare un virus, proveniente da “madre natura” (pipistrelli), che in pochi mesi mette in ginocchio la popolazione mondiale, ferma la produzione di massa e schiarisce i cieli cinesi.

Non so veramente cosa credere, né se è la decisione giusta uscire per andare a lavorare tra cinque minuti o chiedere al mio ragazzo di passare la notte da me.

Di una cosa però sono certa: mi manca casa, mi manca la mia famiglia, i miei amici, mi manca il sole dell’Italia, e non so quanto tempo passerà prima che riesca a tornare. E tutto questo per un fenomeno sociale dovuto alla pigrizia e all’isteria di un mondo credulone e irresponsabile.”

About Post Author

Claudia Capasso

La presidente di Univercity, studentessa di Investigazioni e Sicurezza. In poche parole: jack of all trades, master of none.
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *